—> Leggete <—

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Stasera nella mia posta, ho trovato una mail con oggetto,

“aiutami, per favore a divulgare questa mail….”

ed io la pubblico qui!

 

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Dal blog "Specchio della vita" una donna cerca la sorella e il fratello

di Daniele Passanante
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La casa di Carla è fuori dalla città, nella periferia Sud-Est di Milano, ma Carla Servidio ha un’altra casa su internet. Un blog accogliente che è diventata una piccola comunità di persone che cercano altre persone e in questa ricerca si ritrovano simili. Carla su internet cerca una sorella e un fratello, perduti da sempre, nati dalla stessa madre e da padri diversi, affidati dopo la nascita ai servizi sociali. Carla cerca forse anche se stessa, la parte mancante di sé, come rivela il nome del suo blog "Specchio della vita".

Un blog che vede la luce a ottobre 2005, per superare una forte depressione, spiega lei, con l’obiettivo di rintracciare una sorella e un fratello, nati alla clinica Melloni di Milano una il 1 ottobre 1967 e l’altro il 2 aprile 1972. In realtà la sorella di Carla nacque in casa. Lei se lo ricorda benissimo, ha 13 anni e la mattina del 1 ottobre 1967 durante la colazione insieme ai fratelli e alla zia, si accorge che dalla fessura sotto la porta del bagno esce del vapore. Dentro al bagno c’è la madre che sta partorendo da sola una bambina. La zia chiama l’ambulanza e madre e figlia vengono condotte in ospedale. La neonata non sarà riconosciuta e sarà affidata ai servizi sociali.

Il caso è finito anche in tv a "Chi l’ha visto", una storia autentica, intricata, con colpi di scena e domande che rimangono aperte. E infatti inizialmente Carla pensa di avere ritrovato sua sorella in Monica, una donna che la contatta il 4 ottobre 2006: «Monica – racconta Carla commossa – stava cercando su internet uno specchio da mettere in casa, e ha trovato il mio blog che si chiama "Specchio della vita". Lei legge la storia, mi scrive un commento e mi dice che ha bisogno di parlare urgentemente con me».

Nasce in Carla e Monica fin da subito la certezza di essersi ritrovate. E questa certezza viene alimentata per qualche mese. Le due donne confrontano il proprio passato, guardano le foto, trovano somiglianze fisiche e caratteriali. «Le ho mandato subito il mio numero di telefono – ricorda Carla – e ci siamo sentite. Mi dice che la sua data di nascita è l’8 di ottobre 1967, ma poteva essere anticipata di qualche giorno per via dell’adozione. È stata un’emozione fortissima incontrarla. Ho incontrato molti blogger, ho partecipato a diversi raduni. Vedere lei però è come se qualcosa dentro di me fosse scattato. Io cercavo nei volti delle persone qualcuno che potesse rassomigliarmi. E questo succedeva anche a lei».

E invece Monica non è la sorella di Carla, nonostante le forti affinità tra loro, tra i loro figli, nonostante le coincidenze e i gusti simili, nei raffronti delle foto di una vita: «Guarda, questa è un’immagine di Monica di quando aveva vent’anni, questa è una foto mia, ci somigliamo, vero?». Sì, si somigliano molto, ma non sono sorelle e la ricerca di Carla deve ricominciare da zero. Lo decreta senza ombra di dubbio un esame del Dna effettuato dal professor Massimo Zeviani dell’istituto Besta di Milano: «Il professore Zeviani dice che Monica potrebbe essere un meraviglioso clone. E sarebbe una beffa, perché io non cercavo un clone, cerco una sorella».

La sorella, Carla non l’ha ancora trovata e continua a cercarla grazie al suo blog dal quale chiede ai navigatori un aiuto: «Il blog – confessa Carla – è diventato per me un legame». Al punto che ora ha aperto un nuovo blog che si chiama Radici0, uno spazio dedicato a chi ha una storia da raccontare, una persona o un passato da cercare. «Ho scritto solo una minima parte di quello che ho dentro – dice Carla -. Questo dolore che avevo ora un po’ sta scemando. Nel blog ci sono delle sezioni legate agli anni della mia vita. Sono sensibile a molti argomenti, come quello della violenza sulle donne». Internet le ha così aperto una via per raccontare le proprie emozioni: «Molte persone – spiega l’autrice del blog – pensano che scrivere sul pc sia frutto delle frustrazioni. Nel mio caso è un passatempo che mi rilassa, mi dà modo di conoscere opinioni e pensieri. Nella vita reale a volte non c’è questa possibilità. Meglio un pc. Un blog è personale». Ma perché "Specchio della vita"? «Perché rifletteva me allo specchio. Quello che vedo al di là è la mia coscienza»

 

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Puoi rispondere all’utente vita1954c contattandolo tramite il servizio messaggeria o posta elettronica che troverai sul suo profilo personale.

 

 

Buona Fortuna! Che tu possa realizzare il tuo sogno


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