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…::… 15.09.1993 …::…

 

 

 

 

 


 

Padre Puglisi fu ucciso il 15 Settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno.

Parroco di Brancaccio, quartiere alla periferia di Palermo, fu freddato con colpi di pistola alla nuca, da un killer della mafia. Fu ucciso davanti la porta di casa sua. Mentre stava per aprire, fu avvicinato da due individui per intimare una rapina. Don Pino fece un sorriso e disse “me lo aspettavo!”.

A 15 anni dalla sua morte, Palermo lo ricorda con varie manifestazioni:

 

Ore 10:00

Brancaccio – Via San Ciro 15/A
Ricordo
Il Consiglio della Seconda Circoscrizione ricorda Padre Pino Puglisi e la sua opera a Brancaccio.

Ore 18:00

Palermo – Cattedrale
Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Paolo Romeo, Arcivescovo della Diocesi di Palermo.

Ore 21:30

Brancaccio – Centro Polivalente Sportivo – Via San Ciro 23
Esibizioni
Pianoforte e voce di Antonella Manco e Vito Zingales.

  
 

Il Signore sa aspettare.

"Nessun uomo è lontano dal Signore.
Il Signore ama la libertà, non impone il suo amore. Non forza il cuore di nessuno di noi.
Ogni cuore ha i suoi tempi, che neppure noi riusciamo a comprendere.
Lui bussa e sta alla porta. Quando il cuore è pronto si aprirà."

                                                                        *** Don Pino Puglisi ***

 


 

 
 
 
     
 

  

 

   


… Strage Capaci …

 

 

 

 

23 Maggio 2008

– STRAGE CAPACI –

 16° anniversario

Domani, nel giorno della memoria, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sarà Palermo in occasione del 16° anniversario della morte del Giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli Uomini della scorta.

Il ministro Maroni deporra’ una corona di alloro alle ore 11:00 a Capaci, alle 11.30 in Via D’Amelio e successivamente alla Caserma Lungaro, presso la lapide del reparto scorte dei caduti nella strage di Capaci.

A Capaci si svolgerà una manifestazione organizzata da "Culturalmente", associazione fondata dalla vedova del Caposcorta Montinaro, per ricordare lo stesso, Schifani e Di Cillo.

Questa è solo una delle tante manifestazioni previste per commemorare questo 23 Maggio.

Diversi gruppi Siciliani saliranno sul palco per dire, attraverso la musica, il loro "No alla mafia!".

Alle ore 09:00 nell’aula bunker dell’Ucciardone, "Palermo, 23 Maggio 2008: dal Maxiprocesso ad oggi", organizzato dalla Fondazione Giovanni Falcone e Francesca Falcone. Con il Ministero della Pubblica Istruzione, si parlerà del maxi processo, ai giovani provenienti da tutta Italia con la nave della Legalità. All’incontro parteciperanno Maria Falcone Piero Grasso e Leonardo Guarnotta.

Lo stesso giorno è previsto un altro convegno, intitolato "Lotta alla mafia: gli ultimi successi". Parteciperanno importanti figure della cultura dell’antimafia.

Alle 16:30 un corteo dall’Ucciardone si dirigerà verso "L’albero di Falcone", ormai simbolo della città, e si unirà ad un secondo corteo che parallelamente si incamminerà da Via D’Amelio.

E sempre in Via Notabartolo, dove si trova "l’albero di Falcone", Jovanotti canterà "Cuore", il brano che scrisse e dedicò alla strage!

Alle 21:00 in Piazza Magione, il concerto "Mille note", presentato dal Trio Medusa. Gli artisti che si esibiranno, dando il loro contributo per, non dimenticare, sono: Othello, John De Leo (ex Quintorigo), Cisco (ex voce dei Modena City Ramblers), Tricarico, Frankie Hi Nrg e Roy Paci.

 


 

 

 

   Ascolta "Cuore"

 


. Peppino Impastato .

 
 
 

 

Domani è il giorno della memoria di Peppino Impastato ucciso dalla mafia la notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978.

Peppino Impastato fu ucciso da Cosa Nostra trent’anni fa. Il militante di Democrazia proletaria e fondatore di Radio Aut, fu fatto saltare in aria su ordine di Tano Badalamenti.

I numerosi coordinamenti "Libera", associazioni contro le mafie, hanno rinnovato il loro impegno ricordando Peppino. Lo hanno fatto ognuno a modo loro, attraverso cineforum, dibattiti, incontri nelle università, spettacoli teatrali.

Contro tutte le mafie, "Libera" sarà presente al corteo organizzato domani alle 17:00 da Radio Aut a Terrasini (Pa), a Casa Memoria Impastato a Cinisi (Pa), lungo la via che Peppino percorse quella notte in cui fu sequestrato ed ucciso.

 


 

"Nubi di fiato rappreso
s’addensano sugli occhi
in uno stanco scorrere
di ombre e di ricordi:
una festa,
un frusciare di gonne,
uno sguardo,
due occhi di rugiada,
un sorriso,
un nome di donna:
Amore
Non
Ne
Avremo."

… Peppino Impastato …

 
 

… Memorial Filippo Raciti …

 

.. Onore all’Ispettore Filippo Raciti ..



——

… Un pensiero per il
  Maresciallo Daniele Paladini

 

..::.. Per le Vittime di Mafia ..::..

 

PER RICORDARE I CADUTI DI MAFIA

 


Lunedì 5 novembre Palermo celebra la "Giornata della Memoria".

 

Il sindaco Diego Cammarata, e l’Arcivescovo, Monsignor Paolo Romeo, hanno deciso di dare nuova vitalità a questa importante occasione, voluta dal cardinale Salvatore Pappalardo.


Alle 18:00 verrà celebrata la S. Messa in Cattedrale. In memoria di tutte le vittime della violenza mafiosa, che con il loro sacrificio, hanno segnato il nostro tempo in modo indelebile.

 

Le Scuole Medie Inferiori e Superiori, saranno coinvolte nelle celebrazioni. I docenti dedicheranno le loro ore di lezioni, in una riflessione comune, attraverso la realizzazione  di un elaborato, disegno o dibattito sul tema della giornata.

 

Nell’auditorium del liceo scientifico Galileo Galilei, si svolgerà la drammatizzazione della storia di Rita Atria, divenuta un simbolo del rifiuto dei giovani alla mafia.

 

Rita era una ragazza di Partanna (Tp), alla quale la mafia aveva ucciso il padre e il fratello. Questa tragedia l’aveva spinta a collaborare, a parlare e a confidarsi col Giudice Borsellino, e fra di loro si era instaurato un rapporto  come di padre e figlia.

Da quando decise di affrontare la mafia del suo paese, In lui Rita vide un ancora di salvezza, un punto di riferimento. Gli parlava spesso della madre che non accettava il fatto che lei collaborasse con la giustizia.

Rita si era ribellata al destino del silenzio, raccontando ai magistrati quello che sapeva sulla mafia, ha lottato per una vita diversa. La paura della vendetta mafiosa l’ha tenuta lontana dalla sua Sicilia e dai suoi affetti.

 

L’assassinio del Giudice, per Rita fu un tale colpo che, si sentì sola a condurre la battaglia che aveva intrapreso.

 

E ad una settimana esatta dalla strage dove perse la vita Borsellino, Rita decise di lanciarsi nel vuoto, dalla casa in cui viveva, al settimo piano!

 

Il Sindaco Cammarata ha disposto che, in tutti gli edifici comunali, sedi istituzionali o di uffici, vengano esposte bandiere a mezz’asta.

 

Ai ragazzi di tutte le Scuole Secondarie, verrà distribuito un pieghevole con i nomi di tutti i caduti per mano mafiosa. Un libro dedicato alle vittime di Cosa nostra.

 

Sarà anche presentato il volume "La Scelta – Storie da non dimenticare". La presentazione si svolgerà nella Sala degli Specchi di Villa Niscemi.

 

Diciotto racconti tra fiction e cronaca dedicati alla memoria delle vittime di Cosa nostra, firmati da giornalisti, scrittori, magistrati e artisti siciliani danno vita a questa antologia.

 

Il volume, distribuito da Domenica 4 Novembre con il Giornale di Sicilia, ricorda i sacrifici di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, degli uomini e le donne delle scorte dei due Magistrati.

Di Rita Atria, Mario Francese, Rosario Livatino, Pippo Fava, Graziella Campagna,

 

Si svolgeranno due spettacoli, dedicati, uno a Rita Atria e l’altro a Felicia  Impastato, madre di Peppino.

 

Morte per solitudine” la rappresentazione del diario di Rita Atria , si svolgerà alle 10:00, al liceo scientifico Galilei.

 

La madre dei ragazzi“ rappresentazione della vita e della lotta di Felicia Impastato (morta a Cinisi a 88 anni), si svolgerà alle 21.15, al Nuovo Montevergini.

 

Due donne forti, coraggiose, due donne diverse, donne che hanno lottato per lasciarsi alle spalle quel disagio culturale che contraddistingue il tessuto mafioso dell’omertà siciliana. Donne che hanno conosciuto la mafia dall’interno e che hanno avuto il coraggio di ribellarsi, di parlare, di rompere il silenzio.

 


 

 


.-.-.-.-.-. Anniversario Borsellino .-.-.-.-.-.

 

 19 Luglio 2007

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  Diverse iniziative per commemorare  i 15 anni dalla strage in Via D’Amelio, dove persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.

Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cusina, Claudio Traina e Vincenzo Limuli.

Mercoledì notte è prevista una veglia, aperta da Rita Borsellino, in via d’Amelio.

Verranno esposti i simboli legati alla lotta alla mafia: le lenzuola, il testimone che Paolo Borsellino impugnava durante la marcia scout fatta nel giugno 1992 e la resistenza elettrica, usata dai ragazzi della sinistra giovanile di Castellammare di Stabia nell’estate delle stragi.

Giovedì mattina, la via sarà occupata dai bambini, "testimoni della vita che prende il sopravvento sulla morte".

Nel pomeriggio spazio alle riflessioni sui 15 anni trascorsi dalle stragi attraverso il contributo di artisti come Ernesto Maria Ponte, Giuseppe Cutino, Renato Scarpa e Fabrizio Romano, quest’ultimo reciterà un brano tratto dallo spettacolo di Ficarra e Picone "Diciamoci la verità".

Alle 19, verrà celebrata la messa nella chiesa della Madonna della Divina Provvidenza nell’ istituto Don Orione.


… 23/05/1992 …

 

 

 

Conoscendo gli uomini d’onore ho imparato che le logiche mafiose non sono mai sorpassate né incomprensibili. Sono in realtà le logiche del potere, e sempre funzionali a uno scopo.”

Giovanni Falcone

 


… 15 anni dopo …

  Alle 17,58 del 23 maggio del 1992  la mafia uccise Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco di Cillo e Antonio Montinaro.

Ricordare quel giorno è ricordare lo straordinario impegno di Giovanni Falcone,

la sua immensa passione civile e democratica, il suo fondamentale apporto alla lotta alla mafia, al potere vile che, ancora,  usa la violenza, l’intimidazione, la disperazione, e si fa economia, società  e politica,  per arricchirsi e degradare la vita e l’anima della Sicilia e dei siciliani.

Ricordare quel giorno è ricordare che

si muore generalmente perché si è soli o perché si entrati in un gioco troppo grande. Si muore perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato, che lo Stato non è riuscito a proteggere.

Ricordare quel giorno è ricordare che "siamo noi siciliani i peggiori nemici della Sicilia.

 "La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non  pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni"

  (tratto da mafianews)

 

  

"Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali,

e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini"

  

   

…::… L’ Albero di Falcone …::…

 

Quest’albero sorge davanti la casa di Falcone. Dal 1992, anno della strage, il suo tronco è stato ricoperto da messaggi, disegni, foto…tutti in memoria del Giudice, di sua moglie e della scorta.

Ad ogni anniversario della strage, davanti quest’albero, passano diversi cortei.

Fondazione Francesca e Giovanni Falcone

 


Per non dimenticare….

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Il 19 Luglio 1992

la mafia stroncava la vita di

Paolo Borsellino

e degli Agenti di scorta

Catalano – Cosina – Loi – Li Muli – Traina

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